Sulla buona strada

Data di pubblicazione: 17 OTT 2017
Una ricerca di IFMA Italia fotografa lo stato del mercato italiano: segnali positivi e indicazioni sulla strada da seguire per crescere ancora
 
Facility Management: un mercato in crescita costante, trainato dalla media impresa e con le migliori prospettive di sviluppo nel settore manifatturiero. È questo quanto emerge dall’ultima ricerca condotta da IFMA Italia per indagare lo stato di salute del mercato italiano dei servizi.
Lo studio incrocia i dati ISTAT con l’enorme database di informazioni quantitative e qualitative raccolte dall’Associazione nel corso degli anni. Il focus è sul settore privato, più in particolare su aziende di medie e grandi dimensioni in quanto dotate di un volume di servizi significativo e quindi potenzialmente in grado di affacciarsi sul mercato del FM. 
Dato poi che il perimetro delle responsabilità del Facility Manager è già di per sé estremamente ampio, e negli ultimi anni anche in apprezzabile espansione, la ricerca ha delimitato accuratamente il campo dei servizi considerati, selezionandone una porzione che fosse allo stesso tempo significativa e omogenea dal punto di vista del rilevamento dei dati:
  • Manutenzioni di impianti (elettrici e meccanici)
  • Manutenzioni edili
  • Manutenzione del verde
  • Facchinaggio e traslochi
  • Servizi di pulizia
  • Reception e vigilanza
I dati, infine, si riferiscono esclusivamente alla gestione ordinaria, non tenendo conto di eventuali investimenti sugli impianti. 
La ricerca stima il valore complessivo della spesa per i servizi elencati in circa 37,5 miliardi di euro, quasi due terzi dei quali riferibile ad aziende di medie dimensioni, risultato che riflette in fondo la composizione del tessuto produttivo italiano.


 
Al di là del valore assoluto, dato significativo è quello relativo a come questo mercato si è evoluto nel corso del tempo, anche nei periodi più difficili della nostra economia. Limitando l’orizzonte temporale anche solo all’arco di tempo 2010-2017, si nota infatti un andamento sempre positivo, rimasto tale anche negli anni in cui il PIL italiano ha mostrato variazioni di segno negativo. In questi sette anni il mercato è cresciuto ad un tasso medio dell’1,3%, con punte che hanno toccato l’1,7%. Uno sviluppo solido, ma non simmetrico. A trainare la crescita è stata infatti la media impresa, che ha aumentato in maniera decisa la sua spesa relativa ai servizi. Le grandi aziende al contrario, da sempre considerate come interlocutore privilegiato per le grandi società di FM, evidenziano una leggera contrazione degli investimenti sui servizi dal 2010 a oggi.
Benché in crescita costante, il mercato mostra prospettive di miglioramento estremamente consistenti. Quasi l’80% dei 37,5 miliardi di spesa in servizi infatti è operata da un unico settore, quello manifatturiero.


 
Il manifatturiero è anche il settore con un modello di gestione e un ricorso al mercato per molti versi più “arretrati”: le aziende di questo comparto raramente hanno una struttura dedicata all’attività di FM, la cui responsabilità è quindi divisa tra i diversi dipartimenti; una consistente percentuale di servizi sono erogati con personale interno; l’acquisto avviene per singoli servizi presso imprese locali, con cui è stato sviluppato negli anni un rapporto di fiducia; la soluzione di aggregare i servizi per affidarli a pochi fornitori, o a una singola società di FM, è molto rara. Nella media impresa manifatturiera, inoltre, i servizi per lo più sono solo acquistati, mai gestiti. I margini di aggredibilità sono perciò notevoli ed il fatto che si trovino nel settore portante della domanda di servizi li rende ancora più interessanti.
Il peso del manifatturiero si fa sentire anche sul dato relativo ai servizi su cui le aziende investono di più: non sorprende infatti, vista l’alta incidenza di questo settore, che ben il 46% della spesa sia riservato alle manutenzioni impiantistiche.


 
Quello che risulta dalla ricerca è perciò il quadro di un mercato italiano del FM estremamente solido, soprattutto in quella media impresa che rappresenta il cuore dell’imprenditoria italiana. “Ciò non significa che l’intero settore possa semplicemente adagiarsi e vivere di rendita, tutt’altro” commenta Marco Decio, Presidente di IFMA Italia “l’essenza del Facility Management è data dalla capacità continua di innovare e di adattarsi a mutamenti interni ed esterni all’azienda. Il Facility Manager deve saper anticipare le esigenze della sua organizzazione e approntare una strategia di gestione dei servizi capace di accoglierle al meglio. Allo stesso modo le società di FM devono essere capaci di rispondere con prontezza a quanto chiederà loro il Facility Manager, per supportarlo al meglio nella sua attività di gestione. La disciplina del FM insegna a giocare d’anticipo e a non fermarsi mai a contemplare i risultati raggiunti. È questo approccio che ha consentito al comparto di essere in crescita costante. Se vogliamo che questo trend rimanga inalterato nei prossimi anni bisogna continuare ad innovare e ad intercettare le richieste prima ancora che nascano. Oltre che, chiaramente, affrontare subito le lacune più evidenti del mercato, come ad esempio quella del ricorso, ancora troppo scarso, alla digitalizzazione”.