Proger si rafforza nel FM e acquista l'80% di Openpl@n. A Recchi Informatica il 20%

Data di pubblicazione: 03 OTT 2012
Proger S.p.A., tra le più importanti realtà ingegneristiche italiane, acquista 80% di Openpl@n S.r.l.  

La società abruzzese, già presente nella compagine di Openpl@n, subentra a Recchi Informatica S.p.A. come azionista di maggioranza. Quest’ultima, controllata da Recchi Ingegneria e Partecipazioni, manterrà il 20% delle quote.
Openpl@n è sinonimo di governo e controllo delle attività connesse alla gestione del patrimonio immobiliare: space management, utilities, sicurezza, telecomunicazioni, efficientamento energetico, manutenzione delle infrastrutture e dei sistemi tecnologici. Proger, con oltre sessant’anni di storia, è oggi tra le realtà più importanti in Italia nel settore della progettazione integrata e del project management. Diverse sono le sedi sul territorio italiano, ma anche all’estero dove spiccano gli uffici di Abu Dhabi, Istanbul, Mosca, Almaty, Bagdad e Sofia. Ha registrato nel corso del 2011 un fatturato superiore ai trenta milioni di euro ed annovera tra i propri casi di successo ENI, Total, ANAS, Shell, BNP Paribas, Generali, Ferrovie dello Stato, Astaldi e Deutsche Bank.
Proger è anche l’azionista di riferimento del Consorzio Stabile di Ingegneria Proger Ennesys, che raggruppa diverse società italiane con specializzazioni complementari, in particolar modo nel settore infrastrutturale e in quello dell’ingegneria impiantistica. Con il nuovo assetto societario Openpl@n, che fin dalla sua costituzione avvenuta nel 2000 è stata punto di riferimento per le aziende pubbliche e private, rafforza le proprie capacità operative e punta ad offrire una proposta sinergica, innovativa e tecnologicamente avanzata fatta di competenze trasversali e multidisciplinari. Il nuovo corso prevede anche una rapida crescita dimensionale per compiere un definitivo salto di qualità e competere a 360 gradi sul mercato dei servizi immobiliari. Più capillare sarà, inoltre, la presenza sul territorio italiano, mentre le sedi operative di riferimento rimarranno Roma, Milano e Torino.

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