IL NOSTRO I.F.M. - I vantaggi dell'Integrated Facility Managementt

Data di pubblicazione: 01 NOV 2010

Publiredazionale Natuna   

L’offerta integrata di servizi di  Facility Management nel nostro Paese sta aumentando per qualità e  diffusione. Per vedere a quale punto è giunta questa evoluzione abbiamo interpellato Luigi Cavallari, Direttore Generale di Natuna. 
Quali sono i vantaggi portati dall’Integrated facility Management?
L’IFM rappresenta oggi l’unica strada  percorribile per garantire alle aziende, siano esse pubbliche o private, la possibilità di ottenere servizi  di elevata qualità e allo stesso  tempo un taglio delle spese in linea  con le riduzioni necessarie ad  affrontare l’attuale periodo di crisi. Attraverso l’IFM infatti, e in collaborazione con i provider in grado di  erogare prestazioni caratterizzate da tali processi di integrazione, è  possibile individuare e ridurre il  “total cost” dei servizi di Facility  Management attraverso un attento  studio delle reali esigenze del cliente e l’eliminazione degli SLA  (Service Level Agreement) superflui. L’IFM permette, quindi, di sostenere il cliente nei rapporti di lungo periodo e di dare concrete  risposte alle mutevoli esigenze che  dovessero intervenire.
Come può essere  realizzato tutto ciò dal punto di vista pratico? 
La nostra strategia prevede tre principali  driver attraverso i quali raggiungere  l’obiettivo di fidelizzare il  cliente, superando così quelle perplessità e quei timori naturalmente  portati dalla prospettiva di entrare in un rapporto a lungo termine e di  affidare la totalità dei propri servizi  ad un unico soggetto esterno. Il primo driver è rappresentato da una costante reingegnerizzazione e monitoraggio dei processi, per  garantire l’adeguamento degli SLA  alle sempre mutevoli esigenze del  cliente sia in termini di saving che di  qualità del servizio. Il secondo prevede l’utilizzo di soluzioni  innovative, quali ad esempio le  energie rinnovabili, capaci di garantire  anche il raggiungimento degli  obiettivi di budget e che quindi non siano percepite come mere operazioni  di marketing, bensì come strumenti  per la realizzazione di un  vestito su misura. L’ultimo driver è dato dalla realizzazione di soluzioni  in grado di generare ricavi senza  che gli stessi si configurino come un  costo per il cliente. È importante ribadire, inoltre, che  tutte le nostre soluzioni nascono da un attento studio della realtà del  cliente e vengono personalizzate di volta in volta.   
Qualche esempio? 
In relazione al primo aspetto i possibili  esempi sono molteplici. Volendo segnalare i più rappresentativi mi vengono in mente i casi di Alitalia, British American Tobacco e degli  Istituti Fisioterapici Ospitalieri. Nel caso di Alitalia, propedeuticamente all’inizio dell’appalto, abbiamo  proceduto con una reingegnerizzazione  dei processi che ha permesso  di evidenziare al loro Facility  Management Department (FMD) il costo diretto ed indiretto degli SLA  precedentemente richiesti evidenziandone, attraverso un percorso  critico, i benefici e l’impatto sul  cliente interno. La rimodulazione delle specifiche  con relativa realizzazione di economie  di scala gestionali ha permesso  di conseguire un risparmio pari a  circa il 22% del total cost del servizio. Nel caso di British American Tobacco la reingegnerizzazione rappresenta un processo continuo  che, eseguito in partnership con il  FMD del cliente, è volto ad individuare  soluzioni migliorative anche  attraverso la progressiva integrazione  di nuovi servizi che garantiscano  la possibilità di realizzare nuove  sinergie con i servizi già affidati a  Natuna.  Il servizio affidatoci, che prevedeva  nel 2006 solo un numero limitato di  prestazioni, è arrivato oggi a includere la quasi totalità dei servizi di  FM. Nel caso degli Istituti  Fisioterapici Ospedalieri, contratto  nato nel 2000 in regime privatistico,  si è recentemente svolto un processo di reingegnerizzazione attraverso  il quale è stato possibile allineare sia gli importi che gli SLA dei  diversi servizi alle nuove esigenze  del Cliente. Attraverso tale reingegnerizzazione  è stato possibile assicurare agli  I.F.O. un risparmio di circa il 15% sui  canoni dei prossimi 4 anni, anche  grazie ad una riduzione dei costi di erogazione dei servizi per Natuna, con una garanzia di allineamento dei livelli qualitativi del servizio alle esigenze  della Direzione sanitaria.
Quale spazio possono occupare le energie rinnovabili nel processo di IFM?
Le energie rinnovabili rappresentano  allo stesso tempo una grande  opportunità per il cliente e un importante  driver commerciale per  Natuna. Riteniamo, infatti, che le  energie rinnovabili siano uno strumento  che va analizzato nel contesto dell’IFM e che dalle stesse non  si possa più prescindere.  Ancora oggi incontriamo clienti che  interpretano tali strumenti come  entità slegate dai processi di IFM e rinunciano perciò ai potenziali  benefici che porterebbe la loro integrazione. La sfida di Natuna, operando attraverso  la propria Divisione E.S.Co., è quella di proporre soluzioni legate  alle energie rinnovabili nei propri  progetti di IFM, fornendo ai clienti  due garanzie; la prima è che le  soluzioni proposte non restino fini a loro stesse ma che siano in linea  con le reali esigenze dell’azienda e  nascano da un attento studio delle  dinamiche e delle esigenze proprie  di ogni singola realtà; la seconda è  la possibilità di veder riconosciuta, grazie agli investimenti effettuati da Natuna stessa ed al rapporto di  lungo periodo che lega gli attori del  processo, la garanzia di un risultato  e non una semplice attività di installazione.
Qual è stata la risposta del mercato? 
Sicuramente positiva ancorché parziale. Sempre più spesso vengono  favorevolmente valutate le soluzione integrate di IFM ed energie alternative  ma, anche a causa della presenza  all’interno delle aziende  clienti di diversi centri decisionali  (Energy Manager, Facility Manager, Ufficio Acquisti) a volte in conflitto tra loro, le richieste del mercato in  tal senso sono ancora poche e le  energie rinnovabili vengono viste  come progetti ed investimenti separati  dall’IFM. Particolarmente positivi sono  comunque i riscontri relativi alle  soluzioni Natuna che prevedono la  generazioni di ricavi senza che gli  stessi si configurino come un costo  per il cliente.  Ad esempio la panchina  Fotovoltaica, progettata e brevettata  da Natuna, ha il pregio di garantire  al cliente un notevole ritorno di  immagine a costo zero se inserita in  più ampi progetti di IFM. 


Luigi Cavallari
Direttore Generale, Natuna  Laureato in Economia e  Commercio inizia la sua attività  in Policarbo nel 1994. Nel 2000 fonda la Natuna  S.p.A. (oggi Società del  Gruppo Tosinvest) di cui è attualmente Direttore  Generale  

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