Ergonomia e movimento per un ufficio dinamico.

Data di pubblicazione: 02 OTT 2013
Chi siede in modo dinamico, si alza con maggiore frequenza o cambia posto anche solo una volta, resta costantemente concentrato, lucido ed efficiente anche durante una lunga giornata lavorativa.
Il perché è evidente: un buon apporto di ossigeno al cervello parte da una respirazione corretta e una circolazione sanguigna ben funzionante.
Entrambe vengono ostacolate se, da seduti, si mantiene la stessa posizione o si assume una postura scorretta per un tempo prolungato.
Al giorno d’oggi, la postazione di lavoro di fronte allo schermo produce proprio questi effetti. L’uso del computer impone al lavoratore una sorta di postura forzata: seduta statica, sguardo fisso sul monitor e costante contatto con la tastiera.

Il mantenimento della posizione “corretta” di fronte al computer non è di per se sufficiente. Sappiamo che gli arti dovrebbero assumere una postura naturale e non essere soggetti ad alcun tipo di carico – no a torsioni eccessive, angolazioni superiori ai 90 gradi e posizioni forzate. La testa deve essere mantenuta dritta, non deve essere rivolta verso l’alto ma semmai inclinata, di circa 5 gradi, verso il basso. Così si sta seduti in modo naturale.
Tuttavia anche una postura corretta conduce a un deterioramento fisico, come dimostrano numerosi studi di lunga durata.
Dopotutto, l’impiegato medio trascorre oltre 50.000 ore della propria vita seduto su una sedia. La seduta statica porta a irrigidimenti e dolorose contratture muscolari. Ne conseguono affaticamento e un calo delle prestazioni; una situazione del genere non è nell’interesse di nessuno.
Per la sua naturale conformazione, il corpo umano non è adatto ad assumere la posizione seduta fino a 14 ore al giorno – un tempo superiore a quello che trascorriamo sdraiati o in movimento - soprattutto in presenza di pressioni incalzanti esercitate da una scadenza da rispettare o un risultato da raggiungere.

Organizzare una postazione di lavoro ergonomica non è l’unico aspetto da tenere in considerazione, anche progettare attentamente la disposizione dell’ufficio e cercare di mutare lo stile di lavoro sono elementi che non andrebbero trascurati.
Oggi gli esperti della salute consigliano di trascorrere seduti al massimo metà giornata lavorativa e di passare gran parte del tempo restante in piedi e in frequente movimento. Inoltre bisognerebbe cambiare postura almeno tre volte ogni ora, alzarsi spesso brevemente, e restare in piedi al massimo 20 minuti alla volta, evitando completamente  la postura eretta statica. Sembra qualcosa di molto complicato, ma è un problema di possibile soluzione.

Chi lavora in ufficio dovrebbe far proprie alcune abitudini in maniera autonoma. Per esempio, invece di fare una telefonata al collega che siede nella stanza accanto, è possibile alzarsi, spostarsi e presentare la questione personalmente. Lunghe telefonate possono essere affrontate in piedi o passeggiando. In tal modo attiviamo anche i flussi cerebrali.
Le pause di riposo dallo schermo possono essere sfruttate per andare a prendere qualcosa da bere o, ancora meglio, per praticare un po’ di ginnastica da ufficio. Alcune discussioni possono essere svolte in piedi, spesso con il vantaggio di risultare più rapide ed efficaci. Il movimento fisico rafforza i collegamenti che si creano nel cervello, e i ricordi nella memoria a lungo termine vengono fissati abbinando pensiero a movimento.

Detto questo, un datore di lavoro dovrebbe avere un grande interesse nell’integrare ergonomia e movimento all’interno della routine lavorativa.
Conviene quindi affrontare in maniera consapevole questi necessari accorgimenti e metterli in pratica.

Le sedute da ufficio, per esempio dovrebbero garantire un adattamento perfetto alla biomeccanica individuale del corpo umano rendendo possibile una postura dinamica. La resistenza dello schienale dovrebbe essere aggiustabile - nel migliore dei casi tramite regolazione a molla - in base ad altezza, peso e sensazione personale. Per assicurare la postura ottimale della regione lombare, l’altezza dello schienale deve poter essere regolata individualmente. Un sostegno lombare anch’esso regolabile in altezza posizionato nell’imbottitura dello schienale garantisce una protezione individuale dei dischi intervertebrali in questa regione. Inoltre è necessario poter calibrare anche l’inclinazione del sedile, in modo tale da facilitare la seduta inclinata in avanti consigliata
per il mantenimento del benessere fisico. Un sedile scorrevole in orizzontale offre il sostegno ideale per le cosce. Braccioli e sostegno cervicale regolabili prevengono la formazione di contratture.

Anche la scrivania non dovrebbe limitare il movimento. Ideale è un tavolo regolabile - magari grazie a un elettromotore - che permetta anche di lavorare in piedi. Il dipendente può cambiare cosi posizione senza interrompere il flusso di lavoro.

Prodotti che permettono una seduta dinamica sono necessari per lunghe conferenze, mentre le comode poltroncine lounge sono più adatte per incontri informali di aggiornamento o discussioni in team. Gli arredi dovrebbe spingere ad assumere diverse posture di lavoro anche durante corsi di formazione, workshop e seminari. In questo caso sono particolarmente adatti i mobili su rotelle in grado di reagire in modo flessibile
e spontaneo a requisiti di diverso tipo.

Pianificazione intelligente dell’ufficio
Anche il layout dell’ufficio dovrebbe essere all’altezza di esigenze di tipo ergonomico. Un cubicolo ancora in uso può essere rinnovato in modo da favorire lo scambio di informazioni, per esempio creando al suo interno un’area separata composta da un tavolo per riunioni, mobili lounge o un tavolo alto per colloqui in piedi. Tutto questo favorisce il movimento.
Gli open space sono il tipo di ambiente più adatto per la messa in pratica di soluzioni ergonomiche olistiche. Nella zona centrale trovano posto stampanti e fotocopiatrici di servizio. Qui è possibile allestire anche aree pausa, un cucinino, uno spazio per colloqui di gruppo o un’area chiusa nella quale ci si può ritirare per fare una telefonata o svolgere un particolare compito che richiede una concentrazione totale, lontano da distrazioni.

I vantaggi che queste soluzioni ergonomiche apportano a un’azienda sono evidenti. Si incentivano il movimento e di conseguenza un maggior benessere, la collaborazione e lo scambio di conoscenze tra i dipendenti, e si affrontano i problemi in modo rilassato, spesso dando vita a nuove idee per risolverli.






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