A giugno la scommessa su qualità e genio italiani

Data di pubblicazione: 09 MAG 2014
Editoriale di Antonio Intiglietta, Presidente EIRE - Expo Italia Real Estate, pubblicato lo scorso 13 marzo su Il Sole 24 Ore.

La decima edizione di EIRE - Expo Italia Real Estate, in programma a Fieramilanocity dal 24 al 26 Giugno, giungerà a margine di una difficile congiuntura che ha messo a dura prova il nostro tessuto sociale ed economico. La deflagrazione di una lunga crisi senza precedenti - forse la peggiore dal secondo dopoguerra - ha evidenziato la necessità di rivedere gli attuali modelli di sviluppo allo scopo di adottare, per dirla à-la Max Weber, nuove “traiettorie della modernità” tarate sulle esigenze di una società che cambia.

È, insomma, giunto il momento di interrogarsi e di cambiare per non perdere l’appuntamento con la fase di ripresa. In tal senso, nel corso della rassegna di riferimento del mercato immobiliare italiano, proveremo a delineare le priorità di un settore che continua a rappresentare la spina dorsale del sistema-Paese.

La manifestazione sarà un banco di prova per tutti coloro che vi parteciperanno: pubblica amministrazione, imprese, banche e investitori si “misureranno” sul terreno comune della pubblica utilità nell’ottica di intercettare le ricette utili per superare, definitivamente, la recessione scoccata cinque anni or sono. Si tratta di una sfida che possiamo vincere: le enormi potenzialità di cui disponiamo - se messe a frutto - possono rimettere finalmente in moto la nostra economia.

Mi riferisco, innanzitutto, alla genialità umana tipica degli italiani, che si esprime anche attraverso la capacità progettuale nel campo del real estate. Una circostanza che ci ha indotto, quest’anno, a promuovere con la collaborazione di BNP Paribas RE un concorso, destinato agli studenti, che premierà le migliori proposte in tema di riqualificazione urbana.

Penso, inoltre, all’inestimabile valore del patrimonio immobiliare che, insieme alle risorse naturali e artistiche, rende l’Italia un Paese senza eguali al mondo. La crescita del prodotto interno lordo sarà, quindi, direttamente proporzionale alla nostra capacità di coniugare il talento con il property management. Un connubio capace di offrire a beni immobili, aree dismesse e borghi abbandonati nuove destinazioni turistiche, residenziali, socio-assistenziali e produttive in linea con la nuova concezione dell’abitare. Una filosofia che prende le mosse da una tendenza contemporanea che mira a fare delle città delle vere e proprie smart city. In altre parole, centri “a misura” di persona capaci di inaugurare nuovi spazi dedicati al leisure e alla socialità sia negli ambienti lavorativi che in quelli domestici.

Nell’ambito della consueta “tre giorni”, il leitmotiv sarà “rigenerazione”. Un concetto che, se sviluppato, potrà creare, in prospettiva, nuovi poli di attrazione nelle aree commerciali, artigianali e logistiche situate nei centri urbani. Un refurbishment strettamente connesso all’innovazione tecnologica, all’utilizzo intelligente dei materiali e, infine, al risparmio energetico richiamato pure dalla strategia “20-20-20” indicata, in tempi non sospetti, dall’Unione europea. Nel 1972, ne “Le città invisibili”, Italo Calvino, scriveva che “ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone”. Questa frase sembra, oggi, il claim di un evento che, come negli anni passati, sarà l’occasione per illustrare le migliori idee. EIRE - Expo Italia Real Estate intende confermarsi, ancora una volta, come un think tank capace di creare una fitta rete di relazioni tra i numerosi stakeholder presenti.

Un “serbatoio” di conoscenze nel quale operatori e professionisti, investitori italiani ed esteri devono continuare a confrontarsi con il duplice scopo di sperimentare nuove misure anticicliche e di comunicare al mercato internazionale del real estate le possibilità di business.

“Pubblico” e “privato” siano ancora protagonisti; ognuno faccia la sua parte per rilanciare e rendere competitivo il Belpaese. Il peggio è alle spalle ma chi ha tempo non aspetti tempo.