Benessere nell'ambiente di lavoro: il fattore luce

Data di pubblicazione: 21 OTT 2014
E’ un dato di fatto:circa l’80% delle postazioni di lavoro sono insufficientemente illuminate, nonostante la giusta dose di luce sia un fattore essenziale per il benessere, l’efficienza e la salute degli impiegati.

A differenza dei fattori di disturbo acustico facilmente percettibili, le condizioni di illuminazione inadeguate dell’ambiente di lavoro sono subìte in modo inconsapevole nella maggior parte dei casi. Le statistiche indicano che il 50-70% di coloro che lavorano davanti a un monitor soffrono di problemi agli occhi. Certamente la causa, oltre alla scarsa qualità dell’illuminazione, è spesso da imputare a difetti ergonomici, quali schermi privi dei necessari requisiti, formati di visualizzazione delle informazioni particolarmente scomodi, uffici con condizioni climatiche sfavorevoli per via del riscaldamento o della climatizzazione eccessivi, o per l’assenza di sufficiente umidità nell’aria. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che la produttività e le prestazioni dei lavoratori sono fortemente compromesse in presenza di un illuminamento scadente.

Non c’è da stupirsi che la corretta illuminazione, oltre a preservare la vista, accresca l’efficienza di chi opera al videoterminale, se si considera che l’organo della vista è bombardato dagli stimoli connessi proprio a questo tipo di mansione. Si stima che durante questa attività il 90% delle informazioni sia percepito tramite gli occhi. L’organo preposto alla vista (e la conseguente trasformazione degli stimoli visivi in informazioni) richiede circa un terzo dell’energia che il corpo necessita nel corso dell’intera giornata lavorativa.

Da ricerche effettuate negli uffici emerge che esiste una relazione fra la luminanza nella cosiddetta zona del compito e quella immediatamente circostante. Per zona del compito si intende il campo di sguardo, nel quale viene svolto il “compito visivo” (ovvero l’insieme degli elementi visivi che riguardano il lavoro effettuato), mentre la zona immediatamente circostante e l’area più ampia e immediatamente adiacente nel campo visivo. Le prestazioni delle persone variano sensibilmente in funzione delle diverse condizioni di luce, scendendo fino al 20% nel caso di eccessiva luminosità della zona immediatamente circostante causata, ad esempio, da sistemi di illuminamento prevalentemente indiretti o caratterizzati da grande luminanza intrinseca. I tempi di elaborazione si allungano addirittura fino al 40% se l’intera stanza e illuminata in modo inadeguato.
Lo squilibrio fra la luminanza nella zona del compito e in quella immediatamente circostante, ammissibile secondo le norme vigenti, nuoce alla capacita visiva e alla concentrazione. Per una percezione stabile, priva di stress, e necessario che la luminanza della zona immediatamente circostante sia inferiore a quella della zona del compito. Ciò significa, ad esempio, che il soffitto sopra alla postazione di lavoro deve essere notevolmente più scuro della zona di lavoro.

Per un’adeguata distribuzione delle luminanze occorre considerare anche tutti i materiali presenti nella stanza e le loro caratteristiche di riflessione. Le lampade devono essere schermate da riflettori per assicurare la riduzione dell’abbagliamento. Le finestre devono essere dotate di parasole, quali avvolgibili o veneziane a lamelle orientabili. Vanno inoltre considerati soffitti e pavimenti e tutti gli altri oggetti d’arredamento. Anche la luminosità delle superfici delle scrivanie ha un impatto misurabile sulle prestazioni di chi opera al videoterminale. Il piano della scrivania grigio opaco e, in generale, i fattori di riflessione medi delle superfici colorate, consentono di raggiungere le prestazioni migliori, mentre il piano nero le riduce in misura di poco superiore al 15%.
Una corretta progettazione prende quindi in considerazione il layout complessivo della postazione di lavoro dal sedile ergonomico, al tavolo regolabile in altezza, ad un sistema di illuminazione flessibile e riconfigurabile pensato per la postazione di lavoro. Oggi si possono soddisfare senza difficoltà tutti i requisiti, ben oltre gli standard richiesti dalle norme, per dotare il posto di lavoro della dose di luce ottimale e creare una condizione di benessere anche dal punto di vista della luce.

Nelle immagini esempi di postazioni di lavoro condivise con sistemi di illuminazione flessibili abbinati.  



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