Alfredo Romeo nuovo presidente di IFMA Italia

Data di pubblicazione: 26 FEB 2015
Cambio al vertice per IFMA Italia: Marco Decio passa il testimone della presidenza ad Alfredo Romeo. Un cambiamento all’insegna della continuità e del rilancio del mercato del FM.
 
“Si può rilanciare l’economia di questo Paese attraverso scelte strategiche e operative capaci, allo stesso tempo, di modernizzarlo. Non si tratta di un semplice slogan, ma di una reale opportunità. E questa svolta dovrà passare per un’industria dei Servizi più moderna ed efficiente che, con nuovi modelli gestionali, permetterà forti risparmi ai cittadini in termini di oneri e tributi”.

Questo il commento di Alfredo Romeo subito dopo la sua elezione a Presidente di IFMA Italia, capitolo italiano dell’Associazione di riferimento a livello mondiale per il Facility Management.

“Sono felice e onorato di assumere la Presidenza di un’Associazione tanto prestigiosa, a livello nazionale e internazionale, come IFMA Italia e voglio ringraziare il mio predecessore Marco Decio per lo straordinario lavoro compiuto in questi anni all’interno del suo mandato. Lavorerò fin da subito in diretta continuità con quanto fatto da Decio, che non a caso sarà ancora parte essenziale del Board of Directors di IFMA Italia in qualità di Vice Presidente”.

Nella sua prima dichiarazione da presidente dell’Associazione Alfredo Romeo ha presentato il suo “Manifesto per l’Industria del FM” con cui lancia un piano di radicale innovazione del settore.

“Assumere la carica principale dell’Associazione che da sempre rappresenta il punto di riferimento centrale per il mercato del Facility Management in Italia – commenta Romeo - è per me di enorme valore soprattutto dato il particolare momento storico.  Sono infatti convinto che il mercato del FM possa rappresentare un importante volano per la ripresa dell’economia italiana, a patto che si riescano a creare nuovi percorsi e regole per le partnership pubblico-private, così da portare anche e finalmente una reale trasformazione della Pubblica Amministrazione”.

“I servizi infatti – sottolinea Romeo  - rappresentano il più grande volano economico per il Vecchio Continente. Purtroppo però chi è deputato al governo dei bisogni delle comunità cittadine non sembra realizzare quale plus caratterizzi i servizi, ovvero l’essere “portatori sani” di risanamento e riqualificazione della qualità della vita per milioni di cittadini”. 

Secondo il nuovo presidente di IFMA Italia il passaggio strutturale a un’industria dei Servizi al Territorio può rappresentare una sorta di Piano Marshall del Terzo Millennio con “nuovi know-how, nuovi processi educativi e formativi, centri di produzione di idee, di sapienza, di valore in termini di economia reale sia di scala che di indotto. Sono convinto che una città, o in generale un territorio, dotato di servizi di alta qualità possa attrarre lavoratori creativi e aziende innovative. Ciò farà a sua volta evolvere e crescere l’economia della città o dell’intero territorio, instaurando un circolo virtuoso capace di attrarre sempre più imprese e progetti interessanti e di realizzare nuovi processi all’avanguardia, con un fortissimo innalzamento della qualità della vita per tutta la popolazione interessata”.

“La prima battaglia da affrontare senza paura – conclude Romeo – è quella di salvare i risparmi e gli investimenti di milioni di cittadini, riportando il mercato dei servizi alle aziende specializzate e portatrici di qualità e di innovazione, impedendo quello scandaloso conflitto di interessi generato dalla società di risparmio (SGR e Fondi) che invece di gestire, valorizzare e tutelare i patrimoni loro affidati, svolgono impropriamente lavori di servizio e manutenzione in proprio, gravando di oneri i loro clienti”.

Marco Decio, presidente uscente di IFMA Italia e nuovo Vice Presidente dell’Associazione, commenta così le parole di Romeo: “credo siano obiettivi che si pongono in continuità con il lavoro svolto dall’Associazione nel corso di questi anni. Abbiamo sempre usato tutte le nostre risorse per far comprendere al mondo produttivo italiano quale enorme opportunità di rilancio sia insita nella disciplina del Facility Management e nel suo mercato. Credo che i nostri sforzi abbiano avuto pieno successo nel far passare questo messaggio nell’ambito privato e in parte anche in quello pubblico. Sono convinto che l’elezione di Alfredo Romeo potrà aiutare l’Associazione a proseguire questo cammino per integrare i concetti più innovativi del FM in maniera del tutto compiuta anche all’interno del settore pubblico”.

I punti principali del programma della nuova Presidenza di IFMA Italia possono essere sintetizzati nei seguenti punti: 
 
 
- la promozione del Facility Management al territorio come elemento operativo determinante, strategico e volano economico auto-sostenibile utile alla riqualificazione e valorizzazione urbana e territoriale, al raggiungimento di una maggiore efficienza delle PA locali  e al miglioramento degli standard di qualità della vita della popolazione interessata;

- coniugare l’economicità con la qualità, e l’innovazione dei servizi con la capacità di concretizzare elevate performance di risultato, puntando a eliminare dal mercato pubblico dei servizi di Facility e/o Property Management le gare al massimo ribasso, in favore di quelle aggiudicate con il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

- il rilancio della specificità e della peculiarità di mercato delle aziende specializzate di servizi che operano nel settore immobiliare per la gestione e la valorizzazione dei beni. Ciò verrà ottenuto inibendo l’accesso a tale segmento di attività, anche con appositi interventi normativi, delle aziende  collegate o di diretta emanazione di operatori della finanza immobiliare (SGR), per l’evidente incompatibilità - finora incensurata - fra le due funzioni. Una situazione fortemente lesiva del mercato e, di conseguenza, della qualità del prodotto-servizio erogato); 

- la ricerca di un più evoluto e naturale rapporto tra pubblico e privato, che consenta un corretto e trasparente dialogo fra le parti. Un dialogo utile ad approntare e offrire al mercato modelli innovativi di servizi dotati di una comprovata sostenibilità imprenditoriale, immediatamente realizzabili e capaci di portare benefici alla collettività;

- l’evoluzione della cultura e dell’agire degli operatori del mercato complessivo potenziale (PA di governo centrale e locale, committenza e aziende di servizio, mondo delle professioni, etc.) per lo sviluppo di un mercato dei servizi che sia più competitivo sul piano della qualità, della efficacia e della economicità dei risultati e meno ostaggio del contenzioso strumentale e della burocrazia grazie a regole certe, codici etici, attività formative, ecc.