L'integrazione con il BIM cambia la logica manutentiva

Data di pubblicazione: 27 SET 2017
Lo scorso 26 settembre si è svolto a Milano “La parola all’esperto: Sistemi informatici e BIM nella gestione del patrimonio edilizio”, evento che fa parte di una serie di incontri istituiti da IFMA Italia per approfondire, grazie alla collaborazione di esperti del settore, temi attuali e di specifico interesse per chi opera nel Facility Management. Notevole l’affluenza di pubblico e il gradimento dei presenti per l’incontro, condotto dal CEO di Novigos Stefano Valentini.
 
Il punto di forza principale del BIM risiede in una banca dati unica, costantemente aggiornata e coerente, accessibile da tutti in tutti i luoghi e di utilizzo semplice e immediato. Tutte caratteristiche che permettono di superare i limiti oggi presenti nei tradizionali sistemi CAFM (Computer Aided Facility Management System): mancanza di coerenza dei dati tra singole planimetrie, tra planimetrie e informazioni relative agli asset presenti su di essi e tra piano di manutenzione e asset.
 
L’essenza del BIM nella manutenzione è quella di importare direttamente dal modello tutte le informazioni, in modo coerente e più veloce rispetto ai sistemi tradizionali, e renderle poi disponibili a chi gestisce con strumenti che non hanno bisogno delle competenze nè delle licenze specifiche per il BIM.
 
Durante l’incontro sono stato illustrati dei casi concreti, basati sul software FM:Interact, dove la possibilità di aggiornare il modello As Built direttamente da parte del manutentore, a differenza dei semplici visualizzatori, ha permesso di realizzare un’anagrafica tecnica realmente affidabile, con significative economie di processo.
 
La possibilità di avere una base dati unica permette di avere sotto controllo e subito accessibile anche tutta la documentazione tecnica. La digitalizzazione dell’edilizia, e di conseguenza la gestione dei dati relativi in mobilità è, infatti, il tema che diventa naturale una volta adottata la filosofia del BIM e di un sistema manutentivo in grado di gestirlo.
 
Si tratta di opportunità, ha notato Valentini, che oggi sono supportate anche da linee guida strategiche per l’Italia che, in questo caso più rapidamente di molti altri Paesi, ha avviato in modo consapevole un processo di riconversione industriale su un arco temporale di pochi anni, di cui si vedono già i primi effetti sui bandi di manutenzione.