Smart Building e Qualità dell'Aria: Il comfort ambientale e IAQ come priorità strategica

Data di pubblicazione: 06 NOV 2025
La gestione del comfort ambientale negli uffici e negli spazi ad alta pedonabilità non è più una questione secondaria, ma un elemento strategico che incide direttamente sulla performance organizzativa. I Facility Manager si trovano oggi a fronteggiare una sfida complessa: garantire ambienti di lavoro che favoriscano produttività e benessere, riducendo contemporaneamente i costi operativi e l'impatto ambientale.
 
I numeri parlano chiaro. Trascorriamo mediamente l'80-90% del nostro tempo in ambienti chiusi, dove la concentrazione di inquinanti può risultare da 2 a 5 volte superiore rispetto all'esterno. Particolato fine, composti organici volatili (VOC), eccesso di CO₂ e una ventilazione inadeguata compromettono non solo la salute degli occupanti, ma anche la loro capacità cognitiva e produttiva. Studi recenti dimostrano che una scarsa qualità dell'aria indoor può ridurre le performance lavorative fino al 15%, con conseguenze dirette su assenteismo, turnover e costi sanitari aziendali.

La sfida è trovare il giusto equilibrio tra efficacia e sostenibilità economica. Gli impianti HVAC sono fondamentali per il riscaldamento e il ricambio d'aria, abbattendo la CO₂ attraverso la ventilazione. Tuttavia, affidare a questi sistemi anche la purificazione dell'aria comporterebbe l'installazione di filtri ad alta efficienza come i HEPA H13, capaci di bloccare pollini, virus e batteri, con un conseguente aumento significativo dei consumi energetici e della pressione sugli impianti. La soluzione più efficiente in termini economici è rappresentata da unità di purificazione dedicate che, distribuite nei singoli ambienti, intervengono localmente quando necessario, filtrando e pulendo l'aria in modo mirato. Questo approccio integrato garantisce un equilibrio ottimale tra comfort ambientale e contenimento dei consumi, permettendo al Facility Manager di ottimizzare la gestione energetica senza compromettere la qualità dell'aria.

Smart Building: l'evoluzione del ruolo del Facility Manager

L'avvento degli smart building sta ridefinendo profondamente il ruolo del Facility Manager, che da gestore operativo si trasforma in orchestratore di ecosistemi digitali complessi. L'edificio intelligente non è più un concetto futuristico, ma una realtà consolidata che integra sensori, piattaforme IoT e analisi predittive per ottimizzare ogni aspetto della gestione immobiliare.

In questo contesto, la qualità dell'aria indoor diventa un tassello fondamentale dell'ecosistema smart. La possibilità di monitorare in tempo reale parametri ambientali, incrociare dati di occupazione e gestire automaticamente i sistemi di purificazione rappresenta un cambio di paradigma: dalla manutenzione reattiva si passa alla gestione predittiva e data-driven. Il Facility Manager acquisisce una visibilità senza precedenti sulle performance degli spazi, potendo intervenire prima che si manifestino criticità e giustificare gli investimenti con evidenze concrete.

L'integrazione di sistemi di monitoraggio e purificazione dell'aria nell'infrastruttura digitale dell'edificio offre vantaggi tangibili: riduzione dei consumi energetici attraverso l'ottimizzazione dei flussi d'aria, programmazione più efficiente della manutenzione, migliore allocazione degli spazi in base ai dati di utilizzo reale. Inoltre, contribuisce al raggiungimento di certificazioni ambientali sempre più richieste dal mercato, come LEED e WELL Building Standard, che valorizzano l'immobile e rafforzano la reputazione dell'organizzazione
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Array di Fellowes: quando IAQ e tecnologia si integrano

Proprio in risposta a queste esigenze nasce Array di Fellowes, un sistema IoT avanzato che unisce monitoraggio intelligente e purificazione efficace in una soluzione pensata per l'ecosistema smart building. Array rappresenta l'evoluzione della gestione dell'aria indoor, integrando filtrazione di livello medicale e sensoristica sofisticata in un'unica piattaforma digitale.

Il sistema combina filtri True HEPA H13 e carbone attivo, capaci di catturare fino al 99,95% degli inquinanti aerotrasportati, con sensori che monitorano continuamente particolato (PM2.5 e PM10), composti organici volatili, CO₂, umidità e temperatura. Le unità, connesse tramite rete LTE e dotate della tecnologia adattiva EnviroSmart+, regolano automaticamente il proprio funzionamento in base alle condizioni rilevate, ottimizzando i ricambi d'aria e minimizzando i consumi energetici.

Il cuore del sistema è la piattaforma cloud Array Viewpoint, 
che consente al Facility Manager un controllo centralizzato dell'intera rete di dispositivi. La dashboard fornisce visibilità in tempo reale sulla qualità dell'aria in ogni zona dell'edificio, genera alert automatici in caso di anomalie e programma interventi di manutenzione basati sull'utilizzo effettivo dei filtri, non su scadenze temporali arbitrarie. Questa gestione data-driven si traduce in efficienza operativa, riduzione degli sprechi e maggiore trasparenza verso gli occupanti.

La flessibilità rappresenta un ulteriore punto di forza: Array offre soluzioni per ogni esigenza architettonica e funzionale, dalle unità incassate (Array Recess) a quelle sospese (Array Ceiling) o a parete (Array Wall), fino alle soluzioni freestanding e al modulo Array Signal dedicato esclusivamente al monitoraggio. Il design minimale si integra armoniosamente negli spazi esistenti, rispettando l'estetica degli ambienti senza compromessi sulla performance.

Investire in sistemi integrati per la qualità dell'aria indoor non è più una scelta opzionale, ma un requisito per organizzazioni che vogliono essere competitive. Per i Facility Manager, significa abbracciare una visione in cui tecnologia, benessere ed efficienza convergono, trasformando gli ed
ifici in ecosistemi intelligenti capaci di adattarsi alle esigenze delle persone e dell'ambiente.