Healthy Building - Intervista a Michela Sangalli e Francesco Premi

Data di pubblicazione: 23 NOV 2020
Une delle sessioni più seguite della FM Week 2020 è stata quella dedicata da ENGIE all'Healthy Building. Approfondiamo l'argomento con un'intervista a Michela Sangalli, Head of Direct Sales B2B dell'azienda e a Francesco Premi, co-fondatore di EETRA.
 
Michela Sangalli, cosa intendete in ENGIE per “healthy building”? E soprattutto, cosa bisogna fare per averne uno? 
Gli Healthy Buildings, per ENGIE, sono edifici i cui processi di gestione e manutenzione seguono un percorso scandito da tre parole: sostenibilità, benessere, produttività. Essi garantiscono alle persone che li occupano un’attenzione superiore alla loro salute e benessere psicofisico; e assicurano alle aziende che ne sono ospitate miglior produttività dei propri collaboratori e miglioramento della propria brand reputation. 
Per averne uno servono strategie – come quelle elaborate da ENGIE in collaborazione con i professionisti di EETRA – capaci di bilanciare e valorizzare, in un servizio integrato di Facility Management, le esigenze di benessere dei lavoratori; la necessità di miglioramento continuo degli indicatori corporate di sostenibilità ESG e CSR; i processi di riduzione dell’impronta ecologica e di aumento dell’efficienza energetica degli edifici. 
Tali strategie si traducono in azioni multifocali. Se dovessi citarne qui alcune, parlerei di: certificazioni ambientali; riduzione dell’impronta di carbonio; economia circolare; acquisti verdi; comunicazione di sostenibilità; smart working; Zero-waste; mobilità sostenibile; design dello spazio. 
 
Il concetto di Healthy Building nasce ora in occasione della Pandemia o era un concetto che stava già prendendo spazio nelle vostre analisi e proposte? 
Il concetto è il risultato di ragionamenti precedenti alla Pandemia: la sostenibilità di impresa, per generare vantaggio competitivo, deve essere sempre allo stesso tempo ambientale, sociale e di governance. Questo presupposto si è tradotto in un innovativo approccio al Facility Management, in grado di concepire l’edificio come sistema in relazione attiva con i suoi occupanti, piuttosto che come un insieme di impianti che devono “semplicemente” funzionare. 
Di certo il “modello” di luogo di lavoro sta mutando più velocemente a causa del Covid-19: ma già da tempo si pone attenzione al corretto rapporto tra luce naturale e artificiale, alla scelta di materiali salubri, all’isolamento acustico degli ambienti per prevenire situazioni di stress. Per non parlare dei sistemi di areazione, che devono garantire ricambi d’aria rilevanti e frequenti, accompagnati da processi di filtrazione e sanificazione. 
Diciamo che la consapevolezza che la sfida del Covid-19 può essere affrontata e vinta grazie a un’attenzione nuova e diversa nei confronti della gestione degli edifici ci motiva ancora di più a proseguire sulla strada tracciata. Dobbiamo sempre più puntare su edifici e spazi che favoriscono la salute ed il benessere, su impianti e strutture che siano concepiti e gestiti in un’ottica di sostenibilità e resilienza.  
 
Francesco Premi, EETRA collabora con ENGIE per offrire ai clienti soluzioni di FM integrate a roadmap di sostenibilità. Il tema della sostenibilità ambientale è sempre stato un concetto caro a chi si si occupa di Facility Management, ma ora sembra che sia diventato veramente uno dei temi centrali. In che modo si integrano gli approcci?
Sempre più aziende e organizzazioni scelgono di impostare un percorso rivolto alla diminuzione del proprio impatto ambientale. Lo fanno, di norma, attraverso piani di efficientamento energetico e strategie di decarbonizzazione.  
Spesso accade però che tali percorsi, necessariamente molto tecnici e focalizzati sui temi energetici e di performance degli edifici, tralascino aspetti che un'azione di “sostenibilità” aziendale dovrebbe invece coinvolgere fin da subito, quali il benessere e la salute delle persone (soprattutto in questo momento!) e, di conseguenza la loro produttività e soddisfazione. 
Un altro punto importante è la necessità di comunicare efficacemente i risultati ottenuti in ambito sostenibilità a collaboratori, management, fornitori, clienti: e tralasciando il fenomeno del “greenwashing”, che non merita attenzione, anche in caso di percorsi virtuosi accade spesso che la comunicazione risulti appiattita su questioni tecniche poco attraenti per i non-tecnici: la comunicazione dei successi in sostenibilità non può diventare in-sostenibile!
Volendo dare una risposta a queste criticità, l’approccio multidisciplinare proposto da ENGIE insieme ad EETRA rappresenta quindi una metodologia innovativa che garantisce un criterio bottom-up nell’individuazione degli elementi che compongono il piano strategico di sostenibilità aziendale, e ne cura tutti gli aspetti fino alla resa, efficace, ai vari stakeholder aziendali. 
 
In questo contesto è cambiato anche il rapporto tradizionale “cliente e fornitore”? In che modo, Michela Sangalli? 
Il Facility Management che abbiamo in mente quando parliamo di “healthy buildings” ai nostri clienti è quello capace di intersecare le esigenze trasversali di molti settori del management aziendale, normalmente non coinvolti dalle attività di “gestione e manutenzione”: dalle risorse umane alla CSR, dalla logistica alla comunicazione. 
Ci affianchiamo ormai ai nostri clienti instaurando un rapporto sinergico, diventando non tanto, e non solo, “fornitori di servizi”, ma veri e propri consulenti per i temi della sostenibilità e produttività aziendale, intesa nel senso più ampio possibile.  
Lavoriamo per definire una strategia aziendale di medio-lungo periodo che possa mirare, con obiettivi chiari, a migliorare le prestazioni nelle tre aree di sostenibilità, benessere e produttività, che per noi nell’approccio “healthy building” sono indivisibili. Tale “indivisibilità” è chiara anche durante le nostre attività di affiancamento al cliente per l’elaborazione della strategia di sostenibilità. 
 
Francesco Premi, nello specifico in cosa consiste la collaborazione di ENGIE con EETRA? 
ENGIE e EETRA rappresentano una sorta di tavolo di CSR e Sostenibilità “a geometria variabile”, formato da professionisti che hanno una vasta esperienza in numerosi e differenti settori: la multidisciplinarietà rappresenta la nostra unicità. Il nostro team integrato conta di figure altamente specializzate in Ingegneria e progettazione, Architettura e design, Trasporti e mobilità, Psicologia e benessere, Pubbliche relazioni e comunicazione, Corporate sustainability, Green business strategy. 
EETRA ha sviluppato un sistema proprietario basato su un’analisi percettiva con la quale siamo capaci di leggere gli aspetti di benessere, produttività e sostenibilità di chi partecipa ogni giorno alla vita dell’azienda. Il nostro metodo consta di una fase di studio preliminare costituita da sopralluoghi tecnici, focus group e una survey specificamente ideata. La survey analizza cinque aree di impatto: comfort, spazio, ergonomia, mobilità e comunicazione.  
L’analisi percettiva viene poi integrata e rafforzata da una robusta serie di dati quantitativi, risultato dell’esperienza e dall’autorevolezza di ENGIE nei monitoraggi e nell’analisi delle performance tecniche di un edificio. L’output finale della nostra azione sinergica è una roadmap di sostenibilità che segna il percorso delle azioni necessarie ad innalzare il livello di ognuno dei parametri.